Decreto Legge rilancio dei settori agricoli

21-05-2019 10:41 -

Il Senato ha approvato definitivamente il decreto Emergenze Agricoltura per i settori olivicolo-oleario, agrumicolo, lattiero caseario e ovi-caprino. Spicca un provvedimento valido per tutti gli agricoltori italiani: l’anticipo al 31 luglio della corresponsione dei premi sulla Domanda unica della Pac da parte degli organismi pagatori, pari al 50% del valore richiesto dall’agricoltore, fino a quando non saranno cessate le avversità meteo che hanno determinato lo stato di crisi di alcuni settori.
Tra i cambiamenti normativi più apprezzabili apportati alla Camera dei deputati e confermato al Senato vi è quello alle forme di aiuto per pastori, agrumicoltori e olivicoltori, in regime di de minimis sugli interessi pagati nel 2019 per i mutui contratti entro il 2018 (5 milioni per ogni settore), che saranno erogati in ammontare proporzionale alla redditività aziendale stimabile alla data di stipula del contratto di mutuo.
Confermato l’appostamento finanziario sul lattiero caseario ovino e caprino (29 milioni di euro). Sono le norme per la Sardegna, colpita dalla crisi di mercato del Pecorino romano e del latte ovino. I fondi destinati ai contratti di filiera e di distretto nel comparto latte ovino sardo andranno alle imprese ovine con il regime del de minimis.
Al settore olivicolo oleario vanno complessivamente 315 milioni, incluso il piano per la rigenerazione olivicola del Salento e al netto degli attingimenti non stimabili sul Fondo di solidarietà nazionale per le gelate in Puglia.
Per il Salento colpito dalla Xylella fastidiosa – la zona infetta non soggetta alle restrizioni dell’area di contenimento – arrivano i soldi per i reimpianti di cultivar resilienti alla batteriosi. In particolare 150 milioni per il 2020 e 150 milioni sul 2021 per il “Piano straordinario di rigenerazione dell’olivicoltura in Puglia”.
Infine, confermato l’aiuto agli olivicoltori in regime di de minimis da 5 milioni (articolo 7) sul pagamento degli interessi nel 2019 sui mutui contratti entro il 2018 nella nuova formulazione “in proporzione della media produttiva degli ultimi tre anni”.
E’ confermato l’incremento del Fondo di solidarietà nazionale da 20 milioni di euro.